Georgia O'Keeffe, famosa per i suoi dipinti di fiori, ha diffuso la sua arte in tutto il mondo realizzando una straordinaria serie di opere con materiali particolari come carboncino, matita, acquerello e pastello.
Riunendo opere su carta che spesso vengono viste singolarmente, insieme a dipinti chiave, la mostra offre uno sguardo sui metodi di lavoro dell'artista e invita il pubblico a dedicare il tempo necessario per osservare e apprezzare ciò che deve essere visto. Nel corso della sua lunga carriera, O'Keeffe ha in seguito ripreso e rielaborato gli stessi identici soggetti, sviluppando, ripetendo e trasformando motivi che si collocano tra l'osservazione e l'astrazione. Tra il 1915 e il 1918, l'artista ha realizzato tante opere su carta, per un totale equiparabile al numero di opere che sarebbe riuscita a produrre nei successivi 40 anni, producendo progressioni di audaci linee, paesaggi organici e nudi schietti, oltre ai carboncini radicalmente astratti che chiamava "specials". Anche se nel corso del tempo la sua attenzione si è rivolta sempre di più all'ambito della pittura su tela, alcuni dei suoi migliori lavori tra riguardanti fiori (1930), alcuni ritratti (1940) e le vedute aeree (1950) hanno riaffermato il suo impegno nel lavorare su carta. Disegnando in questo modo, O'Keeffe riusciva a catturare non solo le forme della natura, ma anche i suoi ritmi: "tracciando la discesa a spirale del sole con pigmenti vivacemente colorati o rappresentando in un nero vellutato la prospettiva mutevole vista da una finestra di un aereo".


Per questa specifica ragione, la mostra attuale del MoMA si concentra sul modo in cui l'artista utilizza i colori pastello, il carboncino e gli acquerelli, con alcune eccezioni di dipinti ad olio su tela che estendono una serie basata sulla carta. Il titolo proviene dal testo del catalogo della sua mostra del 1939 "Exhibition of Oil and Pastels" e suggerisce il concetto organizzativo che il suo lavoro "seriale" crea, sottolineando la procedura, la materialità e le piccole differenze, questa ripetizione di figure rende qualcosa visibile, quando si tratta di certi tipi di dipinti in cui il soggetto include un fiore, l'artista ha cercato tramite l'ingrandimento e dignificando la sua attenzione, di: "non rappresentare il fiore, ma di costringere lo spettatore a partecipare al tempo che lei ha dedicato a considerarlo". Vale a dire, la sua mostra d'arte "Evince una deliberata evitazione di coinvolgimento con la sua ricezione o l'inclusione di elementi più provocatori".

Redazione Online