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NON C’E’ PACE PER MAURIZIO CATTELAN. NUOVA ACCUSA DI PLAGIO
06/06/2024

NON C’E’ PACE PER MAURIZIO CATTELAN. NUOVA ACCUSA DI PLAGIO


di Avv. Alice Brancati, Pavesio e Associati with Negri-Clementi

Maurizio Cattelan è stato di recente diffidato per la sua opera Sunday. A diffidarlo è stato l'artista britannico/americano Anthony James, che sostiene che Cattelan abbia plagiato la sua opera Bullet Paintings. Entrambe hanno, infatti, un aspetto complessivo simile, essendo costituite da pannelli di metallo riflettente segnati da colpi di arma da fuoco. Non mancano però le differenze: i pannelli di Cattelan sono in oro, mentre quelli di James in acciaio inossidabile lucidato a specchio.

La vicenda ha sollevato numerose reazioni nel mondo dell'arte. Francesco Bonami, curatore della mostra di Cattelan al Gagosian, ha dichiarato quanto segue: «Cattelan non sapeva del lavoro di James. Non l’ha mai visto e non hanno lo stesso significato. Una crocifissione è una croce con un tipo inchiodato. E lo fanno dal III secolo fino a oggi. Nessuno si è lamentato di qualcuno che copiava qualcun altro. È ridicolo dire, "ho fatto questo prima degli altri"». Anche Amy Adler, professoressa di diritto alla New York University, ha commentato: «Si può ottenere il copyright solo per l'espressione di un'idea, non per l'idea stessa. Quindi l'idea di pannelli metallici colpiti da proiettili non è tutelabile dal diritto d'autore, ma il modo in cui appare potrebbe esserlo». Adler ha anche richiamato l'opinione del giudice newyorkese Learned Hand, che in una famosa sentenza del 1936 in materia di copyright così spiegò la differenza tra il concetto di originalità (requisito per la protezione del diritto d'autore) e quello di novità (che invece non è un requisito per la protezione): «Se, per magia, un uomo che non l’avesse mai conosciuta componesse di nuovo l’Ode su un’urna greca di Keats, egli sarebbe un "autore" e, se la registrasse, altri non potrebbero copiare quella poesia, anche se potrebbero naturalmente copiare quella di Keats».

Non è la prima volta che Cattelan viene accusato di plagio. Di recente Joe Morford ha fatto causa all'artista italiano, asserendo che la famosa opera Comedian (la banana attaccata al muro con lo scotch) riproducesse la sua opera Banana and Orange (in cui una banana e un'arancia sono attaccate con lo scotch a due pannelli verdi). In quel caso, il giudice ha rigettato le richieste di Morford, dichiarando che, per dimostrare il plagio, non fosse sufficiente dimostrare che l'opera asseritamente riprodotta fosse stata «esposta in luoghi o contesti dove la controparte potrebbe averla vista. […] Morford non è in grado di dimostrare che 'Banana and Orange' abbia goduto di un livello particolare o significativo di popolarità; anzi, le prove citate supportano il contrario, cioè che è rimasta un'opera relativamente ignota con una pubblicazione molto limitata».







Le vicende che hanno visto Cattelan protagonista sollevano interessanti questioni di diritto d'autore, specificamente riguardo a quale sia l'oggetto di tutela e se si possa parlare di contraffazione anche quando quest'ultima avvenga inconsapevolmente. Sia il Copyright Act statunitense, sia la legge italiana sul diritto d'autore, stabiliscono che il diritto d'autore tutela esclusivamente la forma di espressione; non l'idea, il concetto, il messaggio o lo stile alla base dell'espressione stessa. Pertanto, si ha plagio solo quando l'apparenza dell'opera è riprodotta, almeno nei suoi aspetti essenziali, mentre non è sufficiente richiamare l'idea alla base dell'opera stessa.

In questo senso la professoressa Adler ha sottolineato che non è sufficiente che l'opera di Cattelan sia composta da un pannello di metallo con colpi di arma da fuoco per parlare di plagio, poiché quella è un'idea; bisogna guardare alle somiglianze estetiche per valutare se vi sia, in effetti, una riproduzione non autorizzata dell'opera di James.

Nel caso di Morford, tuttavia, il giudice ha fatto riferimento a un concetto che non viene necessariamente in rilievo nel diritto italiano. Morford ha perso la causa perché il giudice ha ritenuto l'opera Banana and Orange troppo "ignota" affinché Cattelan potesse averla conosciuta ed essersi ispirato alla stessa. Il concetto è simile a quello proposto dal Giudice Learned Hand nel 1936, che ha statuito che sarebbe ben possibile che qualcuno scrivesse inconsapevolmente una replica esatta di Ode su un'urna greca di Keats e registrasse il diritto d'autore sulla stessa presso il Copyright Office statunitense.

In Italia, invece, l'inconsapevolezza non è un elemento di valutazione per determinare la sussistenza di una riproduzione non autorizzata, che è tale anche se inconsapevole. L'unico caso in cui l'inconsapevolezza viene in rilievo riguarda quelle situazioni in cui la contraffazione integra un reato. Nel diritto penale, il dolo (o quantomeno la colpa) sono elementi essenziali affinché vi sia reato. Pertanto, se la riproduzione è avvenuta senza consapevolezza, non vi è reato di contraffazione.

L'applicazione dell'uno o dell'altro diritto può, quindi, avere conseguenze estremamente rilevanti nella decisione di cause aventi ad oggetto la riproduzione di opere tutelate dal diritto d'autore. In Italia, come negli Stati Uniti, se non vi è riproduzione degli elementi essenziali della forma di espressione non vi è plagio. Le differenze tra i due sistemi giuridici emergono però se si guarda al fatto che l'opera riprodotta sia o meno "ignota", concetto che non è elemento di valutazione da parte dei giudici italiani.






Alice Brancati è associate e membro del dipartimento arte dello studio legale Pavesio e Associati with Negri-Clementi. Appassionata di diritto d’autore e diritto dell’arte, si è laureata con lode e menzione all’Università degli Studi di Torino, presentando una tesi di diritto internazionale sulle problematiche del riconoscimento del diritto d’autore per l’arte digitale. Nel suo percorso accademico si è specializzata in questa materia frequentando, fra gli altri, il corso offerto dalla Harvard Law School in materia di copyright e quello di da Christie’s Education sulla Crypto Art. Ha, inoltre, approfondito gli studi in diritto internazionale, comparato e dell’arbitrato frequentando il Center for Transnational Legal Studies a Londra e partecipando al progetto Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot.

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