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Martin Parr, il fotografo documentarista
03/11/2021

Martin Parr, il fotografo documentarista



di Giorgia Ligasacchi Art Consultant di Pavesio e Associati with Negri-Clementi

Sono affascinato dal mondo in cui viviamo, da come posso interpretarlo e trasformarlo in immagini. Non è un compito facile, ma sono entusiasta di questo processo ora come 50 anni fa. Non posso farne a meno."
Martin Parr

Cani umanizzati da buffi occhiali da sole, mini torte a forma di maialini, distese di bagnanti in spiaggia, accalcati al dispenser del ketchup o in attesa di un cono gelato al bancone del bar e, ancora, cibo spazzatura, cestini pieni di rifiuti e comitive di turisti in posa per la foto ricordo del viaggio organizzato, il tutto accomunato da una forte dose umoristica e uno spirito impertinente che affonda le radici nella critica sociale.
Questo, e molto altro, è Martin Parr, fotografo contemporaneo tra i più acclamati e di successo al mondo, che ha trasformato la fotografia documentaristica in fotografia d’arte attraverso un punto di vista estremamente originale e un uso del colore esasperato.
Parr nasce a Epsom, nel Surrey (Regno Unito), sessantanove anni fa. È grazie al nonno George – anche lui un appassionato fotografo dilettante – che coltiva fin da ragazzo il suo interesse in erba per questa forma d’arte e che decide di proseguire gli studi in fotografia al Manchester Polytechnic. Dal 1994 è membro della prestigiosa agenzia Magnum Photos, della quale è stato presidente dal 2013 al 2017. E non finisce qui, Martin Parr è stato anche professore presso l'Università del Galles dal 2004 al 2012 e direttore artistico del videoclip London dei Pet Shop Boys nel 2003.
Fotografo, regista, scrittore, professore e (anche) eclettico e curioso collezionista. Nell'autunno 2017 ha dato vita alla Martin Parr Foundation a Bristol (UK), con l'obiettivo di promuovere e mettere in mostra la fotografia documentaristica britannica e di ospitare la sua collezione e l'archivio fotografico associato.
Svago, consumismo, turismo di massa, peculiarità culturali e comunicazione sono i concetti che ricerca e su cui riflette da diversi decenni nei propri viaggi in tutto il mondo, dal Giappone all'America, all'Europa e al suo paese d'origine, la Gran Bretagna. Parr giustappone immagini specifiche a quelle universali senza risolverne le contraddizioni. Le caratteristiche individuali vengono accettate e le eccentricità apprezzate. Nonostante gli inizi in bianco e nero, nel 1984 scopre il colore e non lo abbandonerà mai, diventando il suo punto di forza e marchio di fabbrica. A prima vista, le fotografie di Parr sembrano esagerate o addirittura grottesche, i motivi che sceglie sono strani, i colori saturi e sgargianti a enfatizzare il lato buffo dei soggetti ritratti che esplora con penetrante ironia, e le prospettive insolite. Scatti originali e divertenti, accessibili e comprensibili, ma allo stesso tempo ci mostrano con estrema sincerità come viviamo, come ci presentiamo agli altri e cosa apprezziamo. L'umorismo di queste fotografie ci fa ridere di noi stessi, con un senso di riconoscimento e, allo stesso tempo, di liberazione quasi catartica.



The Last Resort (1983-86). Stampa cromogenico, printed 2002, Ed. 4 di 5, cm 104 x 132 Courtesy Sotheby's London


Martin Parr colpisce il nostro subconscio e, una volta osservate le sue fotografie, continuiamo a scoprire queste immagini ancora e ancora nella nostra vita quotidiana e a riconoscerci al loro interno. La luminosità brillante e la saturazione dei colori scelti mettono in evidenza le stranezze e le debolezze degli individui e delle società che li ospitano con immagini ironiche e graffianti, rendendo Parr un vero e proprio “cronista della sua epoca”.
L'inconfondibile occhio di Martin Parr per le stranezze della vita ordinaria non sfugge all’Italia che quest’anno gli dedica ben tre mostre: Martin Parr. We ❤ Sports presso CAMERA – Centro Italiano per la fotografia a Torino in occasione delle Nitto ATP Finals (fino al 13 febbraio 2022), Life’s a beach ai Granai di Villa Mimbelli a Livorno (fino al 12 dicembre 2021) e VillaToilet MartinMedici PaperParr ai giardini rinascimentali di Villa Medici Accademia di Francia a Roma (fino al 31 ottobre 2021). Quest’ultima ha presentato oltre 40 lavori del fotografo britannico in dialogo con le opere di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, ideatori nel 2010 del magazine Toilet Paiper per un itinerario ipnotico nel cuore di un repertorio visivo stracolmo di colori.
Sebbene i suoi lavori siano presenti in alcuni dei più importanti musei del mondo, come la Tate Britain (Londra), il Centre Pompidou (Parigi) e il MoMa (New York), i prezzi di mercato di Parr sono ancora relativamente contenuti e quindi interessanti da un punto di vista collezionistico. Top lot di Parr in asta è The Last Resort (1983/86), cm 104 x 132, aggiudicata da Sotheby's Londra lo scorso aprile per la cifra di quasi €25.000 (buyer's premium incluso).




Giorgia Ligasacchi è specializzata in mercato dell’arte e art advisory. Dopo collaborazioni con istituzioni museali e compagnie assicurative, oggi fornisce alla clientela dello studio legale Pavesio e Associati with Negri-Clementi servizi di consulenza e assistenza specialistica nel settore fine art e art collectibles, orientandoli nei mercati dell’arte antica, moderna e contemporanea e offrendo soluzioni ad hoc per la creazione, la gestione, la valorizzazione, la protezione e il mantenimento del patrimonio artistico. Giorgia è la responsabile marketing e comunicazione dello studio legale, e co-editrice e supervisore editoriale di Art&Law, rivista scientifica di matrice giuridica.

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