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GUMM

 

GUMM

Gumm (1969) nasce in una delle città più belle del mondo, Venezia, dove tutt’ora vive e ha il proprio atelier.

L’ amore per l’arte ha radici lontane. Già da bambino adorava disegnare, copiando e ricopiando oggetti della vita quotidiana fino al raggiungimento della replica perfetta. Quando si tratta di arte, Gumm ha un’attenzione al dettaglio e alla resa realistica veramente millimetrica.

Consapevole che sarebbe diventato un artista, studia fotografia ed esordisce con la sua prima mostra durante la Biennale di Venezia, ispirato dall’atmosfera creativa e vibrante che, nei giorni dell’esibizione, pervade la città. Le sue fotografie hanno un che del fotorealismo di Ralph Goings e la mostra è un successo.

Tuttavia, non è soddisfatto. La fotografia non basta ad esprimere la sua arte. Guarda a Andy Warhol, a Claes Oldenburg e Cèsar Baldaccini di cui ammira il realismo, i colori e lo spirito Pop.

L’ illuminazione gli giunge, inaspettata, in una fredda giornata invernale quando, passeggiando per la città, il buio della calle avvolta dalla nebbia è squarciato dai colori di una vecchia lattina, abbandonata e calpestata. Gumm ne rimane soggiogato: non riesce a distogliere lo sguardo dai colori, dalle piegature e dagli effetti del tempo. La porta a casa e si mette subito all’opera, trasformandola nel soggetto della sua prima opera d’arte.

Oggi le sue lattine sono presenti nelle collezioni di tutto il mondo, esposte in gallerie prestigiose e protagoniste di fiere internazionali.

Accanto alle sculture da parete, delle vere e proprie maxi -lattine da appendere, realizza anche foto di lattine, incorniciate in teche come se fossero in un museo.

Inutile dire che, le lattine, sono decorate da soggetti Pop. Dalle opere di Andy Warhol, a cui ha dedicato un’intera serie- che lo ha reso famoso – a icone, marchi e personaggi dei cartoon.

Gumm Art piace molto anche ai collezionisti di artisti storici che, così come gli esperti dell’art system, vedono in lui un futuro grande artista. Da comprare oggi che i prezzi sono ancora nella media, prima che, come le opere di Andy Warhol, diventino davvero per pochi.



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