Agostino Cancogni è nato a Forte dei Marmi (LU) nel 1950. Ha conseguito numerosi premi. Sue opere si trovano attualmente in collezioni in Italia e all’estero. Provvisto di notevoli doti e di un naturale talento, Cancogni ha saputo coltivarli con studio appassionato dell’anatomia e del disegno classico. L’artista si dedica inoltre alla scultura, un amore antico e profondo trasmessogli dal padre, anch’egli scultore. Passato attraverso vari cicli tematici del surreale ad un naturalismo di impronta caravaggesca, Cancogni approda oggi a quegli interessi di forma-luce-colore cari alla cultura dell’arte. L’osservazione della realtà ambientale è parte dell’esperienza quotidiana della sua pittura. I soggetti sgorgano dalla memoria, che agisce come filtro attraverso sovrimpressioni o riflessi di recupero dell’immagine reale meditato però dal ricordo. Nascono così i suoi primi paesaggi toscani, le nature morte con fiori secchi e altri piccoli oggetti dell’attorno domestico, portoni antichi, che hanno addosso le ferite del tempo passato ma che sono animati da una calda luce che dà loro ancora vigore di esistere. La pittura è sempre molto accurata e mantiene una sorprendente leggerezza di esecuzione, mentre pochi elementi emergenti sensibilizzano gli spazi calibrati e conclusi delle composizioni.