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Barbara Lo Faro

 

Barbara Lo Faro

Il disegno è sempre stata la sua più grande passione, fin da bambina, e anche il miglior passatempo.
Diplomata all'Accademia di moda e costume Koefia di Roma.
La sua famiglia ha da generazioni una sartoria teatrale, che collabora con cinema, teatro, televisione...e quindi da sempre ha respirato quel tipo di atmosfera...tra tessuti,
bozzetti, costumisti, colori. Il mondo dell'illustrazione, più che il figurino di moda, l'ha sempre affascinata, tanto che alla fine degli anni '80 ha collaborato con alcuni disegni per la rivista di illustrazione
"Fashion", con sede a Milano. Il disegno istintivo di getto, è quello che più la caratterizza, soprattutto con la penna biro, ma anche con la china...altro materiale che predilige. Meno pensa, più è distratta, e migliore è il risultato sulla carta. Dopo un breve tirocinio presso la Maison Gattinoni nel 1991 inizia a disegnare abiti da sposa. Questa esperienza, probabilmente la più riuscita, culminerà nella costituzione di un marchio: "Qualcosa di blu", che avrà vita fino al 2008 e che, lo dice senza falsa modestia, ha vestito centinaia di spose con abiti davvero unici, particolari, fiabeschi, di grande artigianalità e di cui ne va davvero fiera.
Nel 2008 finisce l'esperienza con gli abiti da sposa, ed inizia quella con la sartoria di famiglia, Costumearte, attiva da 30 anni, dove serviva il suo supporto. L'esperienza di sartoria teatrale è completamente diversa da quella di atelier, e il rapporto con i costumisti è molto diverso da quello con le spose. Nonostante ciò, mi coinvolgeva molto, anche a livello creativo, poiché disegnavo anche costumi, cosa che nutre moltissimo l'immaginazione e la fantasia. Durante gli ultimi anni ha continuato sempre e comunque a disegnare e, quando possibile, a dipingere. A 50 anni la decisione di dedicarsi completamente alla pittura e all'illustrazione, le sue grandi passioni da sempre…

Barbara Lo Faro è un'artista autodidatta. Disegno e pittura sono le sue principali espressioni artistiche. Il suo lavoro è principalmente influenzato dalla tradizione figurativa del XX secolo, in particolare dall'espressionismo austriaco di Gustav Klimt e Egon Schiele. Cerca di rielaborare e fondere queste influenze con il suo stile personale, fuso con tecniche postmoderne come acrilico, penna a sfera, carboncino e acquerello. Il primo amore è sempre stato la penna biro, scarabocchi ovunque, su ogni tipo di supporto, con la testa tra le nuvole. Acrilico, carboncino, pigmenti metallici e pastelli a olio compongono la maggior parte delle tecniche che utilizza per i suoi lavori su tela, tessuto e cartone. Gli acquerelli e l'inchiostro su carta, con la loro leggerezza e trasparenza, ultimamente hanno preso il sopravvento su tutto... ma il tocco finale è quasi sempre con una biro.



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