Un cammino complesso quello di Ivana Urso. Uno scontro fra tenebre e luce, fra piani sottili e pesanti, fra giochi di spessore, ma anche un percorso di trasformazione del suo linguaggio che si fa sempre più astratto e universale. Creazioni che sono anche luoghi di contemplazione e sperimentazione che ricordano le suggestive possibilità di uno spazio e di una memoria in espansione, non più chiusa e sacrificata nella bidimensionalità del dipinto. Non c'è niente di più sottile della carta, ma non c'è niente di più potente se su di essa sono fissate le parole.
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