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Marco Lodola

 

Marco Lodola

Frequenta l'accademia di Belle Arti a Firenze e a Milano. Successivamente, all'inizio degli anni '80, si affianca al nuovo futurismo. Lodola affianca l'arte visiva ad altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Si avvicina presto all'uso di materiali plastici che sagoma e colora con una tecnica personale attraverso l'uso di tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose, statue in plexiglass illuminate internamente con tubi luminosi, che caratterizzeranno tutta la produzione artistica. Successivamente l’artista torna alla pittura ad olio, riproducendo su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale: il tema più ripreso è quello della danza e delle ballerine, della Vespa e delle pin up, in stile retrò.
Le sue opere sono presenti in vari musei, e ha realizzato scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi. In particolare è stato attivo nella moda e nel teatro, ha creato un manifesto per le olimpiadi invernali di Torino 2006 e per la facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo.
Ha realizzato opere a scopo commerciale, ha collaborato in campo musicale con gli 883 e Max Pezzali, i Timoria e Omar Pedrini, Ron e Gianluca Grignani. Nel 2009 ha allestito a Milano, in collaborazione con il comune, in piazza del Duomo, il Rock’n’Music Planet con venticinque sculture che rappresentano altrettanti personalità della musica contemporanea. Si è occupato inoltre della scenografia della settima edizione di X Factor. Nel luglio 2016 allestisce la scenografia per Il teatro del silenzio di Andrea Bocelli, nelle colline di Lajatico.



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