Massimo Kaufmann è nato a Milano nel 1963, dove tuttora vive e lavora. Attivo dalla fine degli anni ’80, in quella generazione di artisti nati dopo il 1960 che si impone sulla scena italiana dopo le esperienze dell’Arte Povera e della Transavanguardia. Il lavoro si colloca fin dagli esordi in quella ‘Scena Emergente’ documentata dal Museo Pecci di Prato nel 1990, nella quale una nuova generazione nata al di fuori delle ideologie che hanno caratterizzato gli anni passati attraversa i medium più disparati, dall’installazione alla pittura, dalla fotografia al video. In quegli anni espone in numerose gallerie italiane: Studio Guenzani e Studio Marconi a Milano, Lia Rumma a Napoli, Galleria Emilio Mazzoli a Modena, Gianenzo Sperone a Roma.
Nel 1990 è al Museo Pecci di Prato, al PAC di Milano e alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
Negli anni successivi, alcuni suoi lavori vengoni acquisiti da numerosi musei e fondazioni: a Parigi (Fondation Cartier), Berlino (Martin Gropius Bau “Metropolis”), Amsterdam (De Appel Arts Centre), Vienna (Palais Lichtenstein, Fondazione Ludwig), a New York (Sperone-Westwater, Bronx Museum), a Phoenix in Arizona, a Nizza (Musee d’Art Contemporaine), Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Quadriennale 1995 e 2005), Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale) e nei musei di Graz, Sarajevo e Tel Aviv.
Pubblica numerosi articoli e saggi d’arte contemporanea.
Nel Biennio 2006-07 è docente presso le Accademie di Belle Arti di Bergamo e Brescia.
Una sua opera, “The Golden Age”, realizzata a NY nel 2008, è stata acquisita recentemente dal Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMBO).
Nell’ultimo decennio il suo lavoro si è concentrato principalmente su una pittura astratta, nella quale l’aspetto performativo riveste un ruolo centrale. Mappe e reticoli come città che si sviluppano a dismisura in esplosioni di colore. Esso viene utilizzato come veicolo emozionale, la pittura praticata come partitura musicale, il tessuto temporale come elemento portante della creazione artistica, sono elementi che negli ultimi lavori si dispiegano in una rilettura astratta del paesaggio urbano e naturale.
Dal 2010 collabora a Milano con l’Accademia di Brera, per la quale svolge dei seminari sull’arte contemporanea.
Nel 2017 ha partecipato ad ArteFiera con un Solo Show rappresentato dalla Galleria Glauco Cavaciuti.