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Michele Tombolini

 

Michele Tombolini

Venezia, 1963. Vive e lavora tra Venezia ed Oslo.

La ricerca di Michele Tombolini spazia in diversi campi, dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alla performance. Il suo stile pittorico iniziale trae origine da una ricerca introspettiva che fa dell’istintività prorompente il suo aspetto più caratteristico; il suo stile materico è ispirato dai grandi maestri del Novecento, da Picasso fino ai grandi sconvolgimenti della transavanguardia.

In occasione della sua partecipazione con un video a Personal Structures durante la Biennale di Venezia del 2013, Michele Tombolini pone le basi per un cambiamento, rivolgendo la sua ricerca in direzione di un approccio sempre più concettuale, dove l’idea e il messaggio sociale fanno da padrone.

Nel 2014 l’artista si trasferisce a Berlino dove realizza Butterfly, opera murale interattiva realizzata sulla facciata di un palazzo nel centro di Berlino est. L’opera monumentale, di 20 m, si inserisce nel contesto del progetto internazionale Indelible Marks, volto a sensibilizzare il pubblico nei confronti del grande problema della prostituzione infantile nel mondo e dell’abuso di minori. Butterfly, raffigurante una bambina con la bocca chiusa da un cerotto ma con delle ali blu di farfalla, rappresenta il principio di una rivoluzione nel linguaggio dell’artista in cui si inserisce un elemento di positività, rappresentato dai colori brillanti, in contrapposizione al grigiore della città, al degrado e ai problemi sociali che caratterizzano le grandi metropoli.

Il nuovo percorso artistico dell’artista si caratterizza per un approccio all’immagine che può essere definito Pop, mantenendo però un livello di lettura secondo che si fa messaggero di un interesse spiccato per le dinamiche sociali, il cosiddetto Social Pop.



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