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Hermann Nitsch Before and Beyond
25/11/2019

Hermann Nitsch Before and Beyond


In mostra alla galleria Boxart di Verona, da lunedì 25 novembre (con inaugurazione sabato 23 alle 18.30), una trentina di opere di Hermann Nitsch (Vienna, 1938). Tre esse quindici inediti, oltre ad un nucleo di lavori museali rientrati da Palazzo Ducale di Mantova, dopo la mostra Katharsis, curata da Peter Assmann e Beatrice Benedetti.

Da questa commistione di opere storiche e recenti nasce il titolo della rassegna: Before and Beyond (Prima e Oltre) con riferimento al valore dell’opera di Nitsch nella storia dell’arte e alla sua eredità futura.

L’ESPOSIZIONE

Da una collaborazione tra Atelier Hermann Nitsch, Nitsch Foundation di Vienna e la galleria Boxart di Verona -che rappresenta l’artista in Italia da oltre un decennio-, nasce una straordinaria opportunità per il pubblico del nostro Paese: quella di esaminare un nucleo rappresentativo di opere dell’o.m. theater (Teatro delle Orge e dei Misteri) di Hermann Nitsch, ottenendo una visione esaustiva della sperimentazione drammaturgica e artistica del grande Azionista viennese.

L’esposizione si genera infatti grazie a due componenti: una prima parte di quindici esplosivi dipinti-versati realizzati da Nitsch nell’estate del 2019, e una seconda parte composta di opere esposte di recente a Palazzo Ducale a Mantova.

Il primo nucleo espone in galleria alcuni dipinti “versati” su tela e disposti nella sequenza in cui sono stati eseguiti da Nitsch nell’estate 2019, creando un continuum di opere di diverse, tutte della dimensione di 100x100 cm.

Nel secondo corpus di opere si ritrova una più eterogenea panoramica sul lavoro di Nitsch, in cui emerge come i vari elementi –pittura, disegno, ma anche musica e letteratura– siano sempre subordinati all’elemento drammatico e performativo della poetica del grande Azionista.

In galleria a Verona arrivano le opere scelte da Nitsch per un suo dialogo con i maestri di Palazzo Ducale, tra cui Giulio Romano, Andrea Mantegna e Pisanello. La rassegna mantovana infatti, dal titolo Katharsis, (curata da Peter Assmann, Direttore uscente di Palazzo Ducale, insieme a Beatrice Benedetti, Direttore artistico della galleria Boxart) era imperniata sull’esperienza diretta all’evento drammatico di Nitsch che genera la purificazione (dal greco katharsis).

In esposizione, anche una crocifissione (Christus der Widdergott) su relitto del 1983, oltre alle già citate opere su tela, simili a quelle realizzate per la mostra Hermann Nitsch. Spazi di Colore, conclusasi nell’Agosto 2019 al Museo dell’Albertina a Vienna, ulteriore conferma –se ancora ce ne fosse bisogno- della rilevanza internazionale dell’artista austriaco.

«In sintesi, l’opera di Hermann Nitsch –riassume Beatrice Benedetti– non è altro che quanto dichiarato dalle tre lettere OMT: una nuova forma di teatro che rappresenta la vita senza l’uso della parola. Si può aggiungere che questa drammaturgia im-mediata, rinunciando al medium del linguaggio, coinvolge lo spettatore attraverso la stimolazione contemporanea di tutti i cinque sensi, per condensare e restituire l’esistenza umana in ogni suo aspetto: dal più carnale, atavico, dionisiaco, al più spirituale, misterioso, apollineo e -se vogliamo- infinito».

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