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Mostre personali di Nicola Nunziati e Romeo Altafini
11/03/2023

Mostre personali di Nicola Nunziati e Romeo Altafini

L’arte come punto di convergenza tra mente ed occhio attraverso il gesto; deriva del cuore che prende forma e sostanza, meglio ancora alimento del sottile sentire che infrange lo schema figurativo per vibrare di pura, personale espressività. Sempre segno, spiegato nella singolarità dei soggetti ritratti, popolar-correnti come un meme, o testimoni di un mondo fantastico, figli entrambi dell’immaginario e frutto del vivere contemporaneo.

Paesaggi dell’anima, se non liquide combinazioni cromatiche, nella cui impronta informale leggervi l’importanza del segno quale unico ed intimo veicolo d’espressione. Acquerelli, su tela o cartone le opere del chioggiotto Romeo Altafini: tinte morbide e dinamici interventi, catartici nel gesto che, tradotto in immagine ed impresso al supporto, narrano il variare della pennellata come le sottili linee, che fendono l’intero con metodica alternanza e dedizione. Vocazione eclettica, eco comune della professionalità in campo medico al pari dell’artista, Altafini, al seguito creativo di Toni Vedù, rivisita in chiave personale il valore dell’atto pittorico, affermando il primato dell’astrazione sull’inevitabile filtro che vela la realtà allorché diviene sua rappresentazione. Ne completano il profilo l’antico legame con l’associazione ‘Pittori in Acqua’, la creazione di manufatti, dai rilievi in plastica dipinta o con inserti industriali, delineando e sottolineando la duttilità della creazione artistica quale prima essenza di un libero sentire.

Da Gnoli, Adami e Botero, tra cui spicca Picasso quale elemento fondante della sua crescita artistica, Nicola Nunziati trae fonte in termini di forma, luce e cromie impiegate, tracciando un percorso d’impronta cubista che riconduce a figure di oggetti e soggetti contemporanei. La rappresentazione che ne segue, sospinta da un forte orientamento alla ricerca, pur sempre scandito dalla centralità del colore, descrive l’attualità del meme come la figura del cavaliere oscuro. Per contrappasso, frutto entrambi di una profonda interazione e percezione del contesto circostante: i primi, a rifletterne l’etimologia greca del termine, per cui un’idea, uno stile se non un’immagine si diffondono, tramite i media come attraverso le relazioni, diventando popolari. Ed il secondo, dalle idee di Finger e Kane, come un tuffo tra i ricordi più vivi d’infanzia e contrapposto alla cupa bivalenza che ne anima l’operato, seguendo una lettura dove oltre l’azione e l’immaginario, ritrovare l’uomo, ferito nell’anima in tenera e giovane età; la stessa, in cui Nunziati ha colto l’essenza comunicativa del segno e del tratto.

11 marzo – 23 marzo 2023

dal martedì al sabato dalle 11.00/13.00 – 15.00/18.00

23 marzo chiusura ore 13.00

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