30/09/2021
SOLOMOSTRY | Immaginarium
Solomostry ci trasporta nel suo immaginario, una discesa verso i suoi avi, volti che ci guardano dal passato, come se fossero i ritratti di famiglia che si trovano nelle sale di case abbandonate. Ci osservano dal passato consapevoli di quello che hanno vissuto, e guardano accompagnandoci al nostro futuro, immortalati nel tempo. Volti statici e puliti, ma allo stesso tempo impattanti, si contrappongono a gruppi in movimento, i connotati si sciolgono e ci avvolgono come se fossero in una danza che ci gira intorno, ci avvolge e ci accompagna. Le ceramiche si rifanno a quelle attiche, ma in chiave moderna. Lo scopo sarà quello di permettere ai nostri posteri di capire e comprendere gli aspetti della nostra società, una società caotica che gira su se stessa, proprio come girano intorno al vaso i volti e le incisioni lasciate dall'artista. I piatti possono essere un sinonimo di abbondanza, come di carestia, nascono vuoti ma corriamo per cercare di riempirli, ci riuniamo intorno a essi cercando una conviviali che soprattutto in quest'ultimo periodo ci è stata tolta.