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Me and myself

 

Fabrizio Pozzoli / Me and myself

Filo di ferro zincato, ferro smaltato, piombo

Dimensioni: 50 cm X 70 cm X 20 cm
Periodo: 2019

 

Biografia dell'artista

 

Fabrizio Pozzoli nasce nel 1973 a Milano, dove attualmente vive e lavora. Affianca agli studi scientifici alcune esperienze come aiuto scenografo integrate da diversi stages negli Stati Uniti e in Inghilterra. Da subito dimostra interesse per l’ambito grafico e per la scrittura formandosi ai corsi della Scuola del fumetto di Milano, dove consegue precise capacità di rappresentazione anatomica della figura a cui rimarrà sempre fedele. Dalla fine degli anni Novanta, Pozzoli lavora a sculture metalliche tridimensionali, realizzate in filo di ferro generalmente protetto da silicone ma a volte lasciato alla corrosione della ruggine.

Tra 1998 e 1999 l’artista soggiorna a Londra e Windsor.

Alla fine del 1999 realizza la prima opera in filo di ferro. Partendo da un piede, nell’arco di un mese riproduce sé stesso a grandezza naturale. Questa figura rappresenta l’incipit del suo cammino artistico.

Nel 2002 alcune delle figure si dispongono all’interno o emergono da strutture architettoniche in ferro ammantato di ruggine: si tratta dei prodromi, in chiave di studio, di una più ampia concezione della figura nello spazio come scena. Questa peculiarità ha verificato il contestualizzarsi di eventi teatrali attorno a sculture di Fabrizio Pozzoli, eseguite a grandezza naturale. Al filo di ferro si accompagna a volte filo di rame, con un incremento del dato drammatico o come indicatore di percorsi dello sguardo sul corpo della figura. Un incremento dell’impatto luministico è inoltre ottenuto tramite la zincatura del materiale.

Nel 2005 inizia a lavorare a sculture di grandi dimensioni, concentrando l’attenzione non più soltanto sul corpo nella sua totalità, ma sul volto e i suoi caratteri fisionomici.

A partire dal 2007, compare nei lavori di Pozzoli l’elemento ruggine, ottenuto attraverso la naturale ossidazione del metallo esposto agli agenti atmosferici.

Nel 2008 l’esposizione personale “Oversize”, presso la Galleria Montrasio Arte di Milano, è impreziosita dagli scatti del grande Maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin, che ritrae il giovane artista milanese al lavoro nel suo studio. Fabrizio soggiorna per tre mesi a New York, presso la Residenza per Artisti HSF, dove tiene una mostra personale.

Nel 2009 partecipa al Premio Artivisive San Fedele a Milano, dove è terzo classificato. Compare nel catalogo “Gianni Berengo Gardin – Reportrait”, tra i personaggi del mondo della cultura del ‘900 immortalati dall’illustre fotografo. Al catalogo è legata una grande mostra tenutasi a Palazzo Penotti Ubertini di Orta San Giulio (NO).

In occasione della mostra “Milo Manara”, tenutasi a Venezia, presso il Palazzo Querini Stampalia, Fabrizio Pozzoli viene invitato a realizzare quattro sculture in omaggio del grande disegnatore.

Nel 2010 il fotografo austriaco Andreas H. Bitesnich realizza alcuni scatti che hanno come soggetto Pozzoli in studio in mezzo alle sue sculture.

Dal 2011 egli inizia una serie di lavori incentrati sulla commistione tra le figure in filo di ferro e nuovi materiali, dando origine a nuove riflessioni sull’individuo e la sua interazione con il contesto sociale. Di questo periodo sono anche i pannelli in lamina di ferro smaltata, su cui Pozzoli disegna “ombre” giocando con gli effetti cromatici ottenuti dall’ossidazione del metallo.

Fabrizio Pozzoli ha esposto in Europa, America e Asia.

Ad aprile 2013 si è tenuta la sua mostra personale “Prodromes” presso la Galleria Glauco Cavaciuti di Milano. Nel settembre del 2016 l’artista presenterà sempre presso la Galleria Cavaciuti il progetto “Paroxysm”.

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