Attraverso le esperienze dei suoi viaggi trascorsi osservando e catturando momenti della quotidianità di persone provenienti da diverse parti del mondo e stati sociali differenti, Cantore invita l'osservatore a riflettere, immedesimarsi e comprendere un'arte fotografica che sorpassa ogni confine e differenza.
Nicoletta Cantore nasce a Udine nel 1959 e si trasferirà a Pisa dal 1983 per dedicarsi alla sua carriera lavorativa nell’ambito della neuropsicologia e delle scienze cognitive. Affianca agli studi il suo percorso artistico che intraprende da autodidatta in giovinezza, prima dedicandosi alla pittura per poi passare alla fotografia.
Fa il suo esordio ad Hammamet in Tunisia nel 2013 in occasione di una mostra dedicata al centenario della visita di Paul Klee e da allora frequente sarà la sua partecipazione a mostre sia personali che collettive, soprattutto in Italia e negli Stati Uniti, ma anche in diversi paesi europei.
Il lavoro artistico di Cantore si svolge in viaggio. Il soggetto principale della fotografia dell’artista sono infatti le persone, i popoli che incontra e cattura in uno scatto non dal carattere antropologico, ma intimamente esplorativo della personalità dell’individuo. La rappresentazione del volto diventa accessoria e passa in secondo piano, lasciando spazio all’individuo e al suo ruolo sociale nel contesto culturale. La sua esperienza artistica si manifesta così come rappresentazione della diversità esteriore, ricercando tuttavia con introspezione un concetto profondo di umanità che accomuna ogni popolo. Lo spettatore è così invitato a integrarsi, a partecipare alla collettività dei paesi del mediterraneo esplorati da Cantore e comunicati al fruitore con una fotografia fortemente introspettiva.