Acrilico su tela
Nicola Pica nasce a Ponte (BN) e fin da piccolo dimostra grande attitudine al disegno e alla scultura, dopa la scuola inizia il suo percorso artistico e sulla sua strada incontra un maestro di affreschi che segnerà la sua arte. Si ritiene un artista eclettico e sperimenta diverse tecniche. Per un periodo di tempo abbandona la pittura e si avvicina al mondo della scenografia collabora con diversi scenografi sia teatrali che cinematografici. Negli ultimi anni però capisce che la sua strada è la pittura e decide di riprendere la tavolozza, fino ad oggi a spaziato con le sue opere dall’ impressionismo, espressionismo all’astratto informale, non disdegna di affrontare temi di attualità, ama i colori puri e tutto quello che riesce a costruire con loro, imprime le sue emozioni sulla tela con una pittura graffiante e materica dipinge in diversi stili e varie tecniche, la sua pittura spazia dall’olio all’ acrilico al pastello, la sua tecnica preferita è la pittura acrilica e olio. La vena creativa di Pica si traduce in una pittura moderna, in espressione pittorica pura, che recupera la tradizione in modo innovativo, compiendo una ricerca e uno studio originale e non emulativo, i colori usati sono densi, pastosi, materici, con una partitura variegata e articolata. Talvolta la trama si stempera, acquisendo una delicata consistenza metafisica ed evidenziando la costante volontà di Pica di lasciare emergere un’evoluzione stilistica sempre più rivolta ad una visione fortemente intimistica del fare arte. Realizza quadri secondo una personale capacità elaborativa, analizzando attentamente quanto lo circonda e riproducendo sempre in modo ben comprensibile e facilmente fruibile, da pittore figurativo nel vero senso del termine, che rispetta spazi e dimensioni, profondità e primi piani, non senza un pizzico di aulico lirismo poetico di fondo, che ingentilisce l’insieme figurale. La realtà visibile traspare, con una particolare accortezza per l’equilibrio, l’armonia, la proporzione, nell’intento di racchiudere nelle immagini, quanti più dettagli emozionali possibili, in modo da riproporre quelle scelte, in funzione della propria esclusiva visione ideale delle cose. Nel 2017 crea un suo stile tutto personale che lui chiama Cromocostruzione riscuotendo un successo di critica notevole, che lo porta fino alla Biennale di Venezia 2019, dopo aver esposto nei più prestigiosi eventi italiani ed esteri.
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