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SENZA TITOLO

 

Antonio Freiles / SENZA TITOLO

Materiale: Olio su tela

Dettagli dell'edizione: Unica

Pubblicazioni: Art style Estate-Autunno 2019, pag. 86-87; Antonio Freiles, La Ripetizione Differente: opere dagli anni '70 ad oggi, Catalogo 2016, pag. 96; Catalogo dell'Esibizione Perceptive Architecture, pag. 79

Dimensioni: 40 cm X 50 cm
Periodo: 2014

 

Biografia dell'artista

 

Nato a Messina nel 1943, Antonio Freiles fa le sue prime significative esperienze a cavallo degli anni Settanta recuperando la “pratica della pittura” in un periodo dove essa era abbandonata in favore di un approccio più concettuale. Fin dagli anni Sessanta in fervido contatto e confronto con personalità della scena artistica internazionale come Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Je Tilson, Eugenio Miccini, Angelo Savelli, Victor Pasmore e Lawrence Carroll, Freiles dimostra tuttavia nelle sue opere un’interpretazione e una riflessione sull’arte del tutto personale, silenziosa ed interiorizzata, muovendosi all’interno di una ricerca intellettuale che indaga i limiti dei mezzi artistici amplificando le possibilità in originali ed innovative formule espressive.


Verso la metà degli anni Ottanta, Antonio Freiles crea una collezione di dipinti usando pittura a olio e graffite, quelle serie segnano una sua nuova epifania artistica dove lo spazio, la materia e la luce si interpenetrano. La graffite delinea strutture e geometrie che rivelano profili lineari architettonici; miraggi di città distanti e invisibili.cLa configurazione spaziale basica e lo spazio pittorico costruito tramite configurazioni giustapposte nei dipinti di Freiles costringe l’occhio dell’osservatore ad un continuo ed incessante movimento percettivo.


Con Chartae, una serie di dipinti eseguiti su carta fabbricata a mano con polpa di cellulosa mescolata con tinte industriali, Antonio Freiles riafferma il suo continuo e serrato dialogo tra la fisicità dei materiali e la tecnica e la immaterialità e l’elaborazione concettuale di ritmi e forme.


Una caratteristica può essere riconosciuta come un termine formativo e riferimento poetico nel corso della carriera pittorica di Freiles è il modo in cui imposta di fronte allo spettatore un piano visivo esaminato nelle sue fasi formative e poi portato ad una trasmutazione di immagine oltre il limite di ogni possibile cornice. Il lavoro di Freiles può anche essere visto come somma di pulsazioni della materia riportata ad una fase formativa essenziale e rivelata in ogni suo punto.


Le preoccupazioni principali di Freiles sono, tra le altre, la conformazione del riempimento del colore entro la forma sulla tela o sulla carta. I dipinti di Freiles sono un’espansione di colore liquido insieme a pennellate spesse, ma che mantiene una direzione sicura di movimento, dando ad ogni suo lavoro la vita di una singola opera d’arte.


Freiles è un pittore di luce Mediterranea, non ha paura dello splendore dei gialli, dei toni aranciati, dei rossi della terra, dei viola degli orizzonti della città sul mare dove vive e delle profonde sfumature di verdi.


Antonio Freiles ha esposto I suoi lavori nelle più importanti Biennali Europee e i suoi dipinti sono parte di importanti collezioni private e museali, tra le quali Palazzo dei Diamanti a Ferrara, Palazzo Sormani a Milano, Palazzo Zanca a Messina; le sue opere si trovano in importanti istituzioni e musei quali la Tate Gallery di Londra, il Leopold Hoesch Museum di Düren e Collezione Bibliothèque Kandinsky – Centre Geroges Pompidou, Paris.


Attivo inoltre come operatore culturale nel far progredire gli scambi di informazione fra la Sicilia e numerosi centri artistici nazionali e internazionali, Freiles è stato consulente artistico della Provincia Regionale di Messina ed ha organizzato presso il Museo Regionale di Messina le grandi rassegne di “Grafica Internazionale” collaborando con il British Council di Londra, con la Biennale di Grafica di Lubiana, con la Fondazione Maeght di Parigi, con il World Print Council di San Francisco. Ha organizzato a Palazzo Zanca di Messina nel 1989, una grande rassegna del Libro d’Artista insieme a Vanni Scheiwiller. L’artista ha anche partecipato attivamente a numerosi programmi culturali collaborando con il British Council di Londra, la Biennale Grafica di Ljubljana, la Maeght Foundation di Parigi e il Print Council di San Francisco.


Di lui hanno scritto, tra gli altri, Peter Assmann, Guido Ballo, Bruno Bandini, Lucio Barbera, Mario Bertoni, Massimo Bignardi, Liana Bortolon, Carlo Castellaneta, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Piergiorgio Dragone, Vittorio Fagonem Franco Fanelli, Guido Giuffrè, Anna Guillot, Giovanni Iovane, Leslie Luebbers, Gianfranco Mantegna, Garibaldo Marussi, Marco Meneguzzo Eugenio Miccini, Nicoletta Pallini, Sandro Parmiggiani, Franco Passoni, Francesco Poli, Alberigo Sala, Roberto Sanesi, Vanni Schweiller, Franco Speroni, Carmelo Strano, Tommaso Tirini e Patricia Trutty- Coohill.

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