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Arte in bilico: il rapporto Art Basel/UBS rivela uno scenario in evoluzione
20/03/2024

Arte in bilico: il rapporto Art Basel/UBS rivela uno scenario in evoluzione


di Elisabetta Roncati

Chi considera il mondo dell’arte né più né meno che un riflesso della società in cui viviamo può di certo sfregarsi le mani: secondo l’ottavo report Art Basel/UBS, pubblicato ad inizio mese, il settore nel 2023 ha subito una serie di scossoni dovuta ai mutamenti globali e geopolitici in atto. Nella fattispecie il mercato artistico ha registrato una contrazione del 4% rispetto al 2022, che ha portato il valore complessivo delle transazioni da 67,8 miliardi di dollari a 65 miliardi. Questo calo, sebbene non drammatico, ha destato interesse e interrogativi sul futuro dell'industria creativa.
Le sfide incontrate nel 2023 sono state molteplici e complesse: l'inflazione, le tensioni sociali e le incertezze economiche hanno gettato un'ombra sul settore, portando a una riduzione delle vendite soprattutto di opere ad alto valore, ovvero superiori ai 10 milioni di dollari.
L’indagine condotta, come sempre, da Clare McAndrew, economista a capo della società di ricerca Arts Economics, ha analizzato un campione costituito da oltre 500 case d'asta e 1.600 tra gallerie e commercianti d'arte indipendenti, prendendo in considerazione il loro fatturato 2023 e ponendogli anche dei quesiti specifici. L’inversione di tendenza rispetto alla crescita registrata post pandemia è stata particolarmente evidente nei principali centri culturali come gli Stati Uniti e il Regno Unito, dove si è registrato un calo significativo nelle transazioni.
In particolare negli USA il mercato artistico nazionale ha subito una contrazione del 10%. New York si conferma ancora capitale mondiale delle vendite, soprattutto delle cosiddette blu chips, ma anch’essa ha visto una riduzione complessiva degli scambi, sintomo di un clima di incertezza e cautela tra collezionisti e investitori. Nello specifico sono proprio gli High Net Worth Individuals ad aver esplicitato le riserve maggiori: le preoccupazioni derivanti prima dal conflitto russo-ucraino e poi dalla situazione in Medioriente si sono riversate sulla capacità di mantenere un certo livello patrimoniale nel medio periodo e ciò li ha portati ad una riduzione delle spese. Nel complesso gli Stati Uniti continuano comunque a dominare il mercato globale.







Anche il Regno Unito ha registrato una diminuzione delle vendite, da attribuirsi in questo caso non solo a fattori economici, bensì a problematiche legate alla Brexit e ai suoi cambiamenti burocratici. Le importazioni di belle arti e oggetti d'antiquariato sono diminuite del 16% e, a quanto pare, proprio in questi giorni il governo britannico ha annunciato di voler correre ai ripari agevolando le procedure legali.
A Londra, seconda città più importante a livello globale per vendite di opere di alto valore, la situazione sta andando peggio di quanto non fosse pre-pandemia. Il mercato totale è sceso nel 2023 dell'8%, al di sotto dei livelli del 2019.
Comunque, anche in altre nazioni chiave come la Francia, il quarto mercato più grande del mondo, si è registrato un calo del 7%. Non fanno eccezione nemmeno la Cina e buona parte dei paesi asiatici, Giappone e Corea del Sud, sebbene la Repubblica Popolare abbia mostrato segni di ripresa ad inizio 2023 dovuti alle spese post pandemia, le cui restrizioni sono cessate molto più tardi. Infatti le vendite erano aumentate del 9% su base annua prima che la crisi immobiliare e altri segnali di instabilità economica gettassero ombre sul futuro del settore. Difficoltà fondiaria cinese a parte un buon termometro della situazione attuale sarà l’analisi delle transazioni di Art Basel Hong Kong, programmata dal 28 al 30 marzo 2024.
Nonostante le sfide attuali, il rapporto offre comunque uno sguardo ottimistico verso il futuro: se si analizzano le serie storiche relative all’andamento del settore balzano subito agli occhi crescite e cali che si sono avvicendati nell’arco degli ultimi quindici anni. Inoltre, nel complesso, le vendite in asta sono diminuite maggiormente rispetto a quelle delle gallerie di medio livello, che hanno registrato un aumento del volume degli scambi globali.
Un dato che forse per molti risulterà sorprendente e che suggerisce come ci siano ancora opportunità di crescita e sviluppo nel settore artistico. Tuttavia i costi fissi crescenti rimangono una preoccupazione per tal tipo di operatori e suggerisco che ci vorrà del tempo per un completo riequilibrio, a causa soprattutto dell’innalzamento dei tassi di interesse e dell’inflazione.
Per quanto riguarda, invece, i canali di vendita online, nonostante il calo rispetto al picco del 2021, questi rimangono una componente significativa del mercato, ad indicare la tendenza verso la digitalizzazione.
In conclusione, dall’ottavo report Art Basel/UBS emerge una contrazione delle vendite delle opere di alto valore che ha influenzato in modo significativo la composizione del settore, portando a una maggiore attenzione verso transazioni di medio livello. Questo cambiamento dà maggior spazio a gallerie e artisti emergenti che potrebbero trovare nuove opportunità in un panorama in evoluzione.
Infine, il rapporto sottolinea l'importanza dell'innovazione e dell'adattamento nel settore artistico. Mentre le sfide economiche e geopolitiche possono portare a periodi di contrazione, c'è spazio per la creatività e la resilienza. L'arte ha dimostrato, nel corso della storia, di essere in grado di prosperare anche in tempi difficili e il 2023 non è stato diverso. Ciò che conta ora è una comprensione approfondita delle tendenze e una capacità di modificarsi rapidamente per star dietro ad un ambiente in continua evoluzione.




Genovese di nascita, milanese d’adozione, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana e l’arte islamica.
Consulente in ambito arte, crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti.
Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media.
Perché, “L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi” (Leo Longanesi).

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