Palermo, 1989
Vive e lavora a Torino
Gisella Chaudry cresce in una famiglia formata da due culture diverse, (padre pakistano e madre siciliana), una mescolanza in cui la difficoltà sociale è sempre presente sia per la condizione siciliana culturalmente legata alle tradizioni sia per le discriminazioni sull’etnicità del padre.
Questo aspetto fondamentale, durante la crescita, diventa empatia nei confronti di chi queste situazioni le vive oggi, di chi decide di compiere la catarsi affrontando il mare, stato aggravato dalla globalizzazione e dalle ripetute guerre che hanno accentuato il numero dei flussi migratori.
Viaggi da oriente ad occidente e da sud a nord per andare alla ricerca di possibilità e di aspettative migliori. Gisella Chaudry riflette su principi di aggregazioni multiculturali ove la terra è culla di culture diverse ma è anche illusione che diviene disperazione provocata da dittature, pregiudizi, ignoranza e sfruttamento.
Un pensiero che si aggroviglia tra distopia e utopia alimentato dal divario tra classi sociali e dal dominio tecnologico che allontana ogni giorno di più la possibilità di un nuovo umanesimo.