“Contrapposta all’accezione struttural-funzionalista dell’etnografia, già documentabile nell’operato di Gerhard Friedrich Müller in termini di mera descrizione e categorizzazione, la produzione fotografica di Paolo Mazzanti, forte di un percorso attraverso oltre 160 paesi, ne coglie il valore umano, espresso attraverso i visi delle persone ritratte, in primis, le rispettive tradizioni, i rituali e le feste autoctone. La centralità dei soggetti ripresi, siano loro sospesi su uno sfondo neutro, rigorosamente bianco o nero ad evidenziarne i tratti con meticolosità, che metallico, nell’impiego del supporto in alluminio – doverosamente menzionando l’utilizzo del Fine Art Giclèe – ne descrive la poetica: leggibile nell’immediatezza degli sguardi, da sempre custodi di emozioni, riflesso di una dicotomia che pone tra i suoi estremi, attimo ed anima, l’ampio e diversificato panorama antropologico e culturale in cui traggono origine. Tra Africa, Asia, Sud America ed Oceania, ripreso nei colori identificativi dei rispettivi territori, in cui spiccano gli accesi contrasti ed in cui cogliervi, nei termini strutturali e compositivi della forma, accenti fiamminghi e caravaggieschi, accostati da influenze contemporanee di ambito sempre artistico, nello specchio retrostante il protagonista di ‘0 Fahrenait’ e la sua contaminazione pistolettiana, cinematografico, sulla scia del lungometraggio documentaristico di ‘Human’ ad opera di Yann Arthus Bertrandt, e prettamente fotografico, giungendo ad ‘Afgana’, in cui l’arte di Mazzanti si eleva a fucina di icone se immediatamente assimilabile alla celebre ‘Ragazza Afgana’ di Steve McCurry. Da cui l’ampiezza e qualità di produzione, attestata dagli oltre 40.000 scatti selezionati e raccolti in archivio: fonte dei numerosi riconoscimenti assegnati, tra cui il Nikon Photo Contest International, di collaborazioni di indiscusso spessore professionale, stante la corrispondenza tra le cromie impiegate dall’autore ed i filati della Maison Pitti, ed umano. Paolo Mazzanti, infatti, volontario della Croce Rossa Italiana per molti anni, ed attivo nel settore del “Sociale”, con grande dedizione ha dato un importante contributo nel periodo della recente pandemia. Per questa sua volontà il ricavato della vendita e le eventuali offerte libere raccolte in questa mostra verranno devolute alla Croce Rossa Italiana – Comitato di Bologna, affinché il suo impegno sia proseguito. “

PER RICORDARE L’IMPEGNO DI PAOLO NELLA CROCE ROSSA ITALIANA, IL RICAVATO DELLE VENDITE DELLE OPERE VERRÀ DEVOLUTO AL COMITATO DI BOLOGNA DELLA C.R.I.

Durata mostra:

dal 16 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024

dal martedì al sabato

dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

16 dicembre 2023 inaugurazione ore 18.00

6 gennaio 2024 chiusura ore 13.00

Info e contatti:

Mail: info@wikiarte.com

Sito: www.wikiarte.com

Sponsorizzata e pubblicizzata da:

www.palazzopallavicini.com

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