“Operazione Guernica 2020” è il progetto di Cristiano Petrucci supportato dalla galleria Cris Contini Contemporary nato nei giorni di quarantena, in piena emergenza da Covid-19, emergenza che ha messo in crisi le nostre abitudini di vita e le nostre certezze.
In questo momento particolare l'artista torna a riflettere sul proprio ruolo, sull'incidenza sociale e culturale della propria ricerca poetica nel saper fornire una lettura del presente, prefigurando visioni di un futuro possibile.
La risposta ad ogni crisi è sempre la creazione. Esemplare è la portata universale del messaggio di “Guernica”, dipinto da Pablo Picasso per commemorare il bombardamento dell'omonima cittadina basca, estendibile a qualsiasi conflitto e minaccia per l'umanità.
“Operazione Guernica 2020” vuole così invitare ognuno di noi a riflettere su quanto sta accadendo e sui cambiamenti che ci attendono.
Cristiano Petrucci nasce nel 1974, vive e lavora a Roma.
“Un’opera d’arte è matematica pura, un’elaborazione numerica continua. Non credo ci sia qualcosa di speciale, essa rappresenta un linguaggio che risiede all’interno del nostro sistema.”
Cristiano Petrucci
Se in una fase preliminare della sua produzione artistica Cristiano Petrucci si concentra sullo studio del linguaggio, della comunicazione e delle espressioni umane, in una fase secondaria il suo lavoro è dominato da processi che regolano l’evoluzione della vita nelle sue forme primordiali. Cristiano Petrucci abbandona il figurativo per intraprendere un percorso atto a ribaltare la prospettiva di osservazione ed indirizzarla verso la struttura interna delle cose, l’architettura organica della materia.
Agli esordi della sua carriera artistica Cristiano Petrucci si indirizza verso il pop concettuale, dedicandosi alla semiotica dei volti e a quella comunicazione non verbale che caratterizza i social network odierni. L’artista sfrutta la forma sferica delle palline da ping pong e la utilizza come elemento geometrico modulare e come unità di misura su cui opera la selezione naturale della forma.
Le opere di Petrucci rivelano un mondo interessante e misterioso che non è visibile ad occhio nudo – atomi, molecole, cellule ed organismi. Le sfere bianche sono disposte nei suoi lavori come atomi di una struttura di cristalli, rappresentazione reale di un granello di polline o una colonia di coralli; l’artista ci mostra un mondo che può essere esaminato solo al microscopio. Le sue opere vanno viste come organismi unicellulari, “forme di vita che emergono dalle profondità dell’oceano, ancor prima di approdare sulla Terra”; altre ricordano la struttura particolareggiata del virus con il suo materiale genetico o l’involucro e i filamenti di una molecola di DNA.
In qualsiasi modo si voglia interpretare il lavoro di Cristian Petrucci, l’artista si rivela un maestro nel provocare l’immaginazione dello spettatore.