Diego Baldoin accompagna lo spettatore in una realtà alternativa che risiede nelle sue opere, dove l’individuo si evolve. I colori sono alterati, la rappresentazione diviene iperrealistica e l’elemento tecnologico assume il controllo della figura umana, mutando l’umano in post-umano. Tramite questo processo di perfezionamento del corpo l’artista intende liberare l’individuo dalle opprimenti catene di una società che impone l’omogeneità, per finalmente trovare la felicità.
L’artista Diego Baldoin, nato a Moncalieri nel 1973, attualmente vive e lavora tra Aosta e Torino.
In seguito al conseguimento del diploma in Disegno e Grafica pubblicitaria all’Albe Steiner di Torino, i progetti artistici di Baldoin hanno ricevuto i primi riconoscimenti. Vincitore di due premi grafica all’inizio degli anni ‘90, ha partecipato dai primi anni 2000 a diversi concorsi artistici ed esposizioni, senza passare inosservato. Ha iniziato ad esporre in Italia nel 2004 con una mostra a Milano presso la Galleria Antonio Battaglia con Work in Progress, per poi i spaziare in contesto internazionale, presentando infatti le sue opere a Salzgitter-Lebenstedt in Germania nel 2007, all'Art Gemini Prize di Londra e al Factory-Art di New York nel 2014, tornando poi ad esporre in diverse città italiane, tra cui Torino, Milano, Novara e Venezia. Di recente organizzazione sono la mostra Mutactions presso l’ICS at Paratissima fair a Torino e, nel 2021, l’esposizione al Desideria Art Prize di Trieste. I riconoscimenti per i progetti artistici di Baldoin sono stati molteplici: oltre ad essere stato segnalato in diverse esposizioni, ha vinto il Best 15 Prize con il progetto Feeling Different in occasione del Paratissima di Torino nel 2018.
La ricerca artistica di Baldoin parte dall’indagine sul delicato rapporto tra individuo e realtà quotidiana nella società contemporanea. Attraverso l’uso di colori chiari e luminosi e di peculiari figure inspiegabilmente allegre, l’artista invita l’essere umano, troppo spesso alienato entro meccanismi della cui azione non si accorge minimamente, a riflettere su una complessa rete di dinamiche che penetrano nella realtà sociale.
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